Breve Cronistoria dell'Eliseo

03.01.2013 16:40

1993: l’edificio che è stato dapprima area GIL, poi cinema Eliseo, chiuso dalla fine degli anni ’80, viene occupato. Irrompe la questione Eliseo.

26 ottobre 2002: la struttura viene aperta al pubblico. Contiene la biblioteca personale di Camillo Marino. Fuori campeggia un cartellone con scritto: "Comune di Avellino. Dall'ex Eliseo a Centro di Cultura Cinematografica Camillo Marino. Riqualificazione con fondi europei (P.O.R.). Costo 3,5 milioni di euro". Dopo pochissimi giorni lo stabile viene chiuso, misteriosamente.

10 marzo 2007: viene pubblicato che al Comune, restauro a parte, l'acquisto della struttura era costato 1 milione e 200.000 euro, di cui 180.000 a suo carico, e che l'Amministrazione Comunale, attraverso un attento lavoro di restauro, vuole restituire alla città la struttura, come Centro per la Cultura Cinematografica. Antonio Gengaro, capogruppo di Libera Città, ha appena dichiarato: "I lavori sono in dirittura di arrivo. Il principale interlocutore resta l'amministrazione di Piazza del Popolo. Il progetto che abbiamo presentato parla chiaro: l'ex-GIL deve diventare un Centro di Cultura Cinematografica, immaginando forme di gestione che possano portare anche occupazione ed indotto economico". Da assessore, era riuscito ad inserire il restauro dell'opera nell'ambito del PICA, Progetto Integrato Città di Avellino.

10 agosto 2007: a  Giuseppe Galasso, sindaco di Avellino, viene presentata una richiesta di gestione del Centro di Cultura Cinematografica Camillo Marino, da parte di 7 associazioni culturali irpine: Circolo di Cultura Cinematografica ImmaginAzione, Centrodonna, Cinecircolo S. Chiara, Zia Lidia Social Club, Astrolite, CO.C.I.S. - Coordinamento delle Compagnie Irpine dello Spettacolo, Musicland; della rivista Quaderni di Cinemasud; dell'operatore culturale Michele Vietri; degli esercenti cinematografici Raffaele Pagnotta e Giuseppe Assanti. La richiesta è corredata da un progetto gestionale, il cosiddetto Progetto Eliseo.

13 ottobre 2009: Giuseppe Galasso, sindaco di Avellino, convoca le associazioni e gli esercenti firmatari del Progetto Eliseo, per informarli che l'Eliseo aprirà entro Natale 2009 e per invitarli ad organizzarsi per la sua gestione. A questo incontro la stampa non viene invitata.

Per alcuni mesi vari membri delle suddette associazioni una volta alla settimana si incontrano nella sede del Centrodonna, per capire come conferire una veste giuridica al macro-gruppo costituito dai firmatari del Progetto Eliseo e per tratteggiare il progetto più praticamente.

26 novembre 2009: viene pubblicata la seguente dichiarazione sull’Eliseo di Antonio Genovese, assessore alla Riqualificazione Urbana: “Entro la fine del 2009 l’opera sarà consegnata”.

21 agosto 2010: vengono pubblicate le seguenti dichiarazioni sull’Eliseo di Gennaro Romei, assessore alla Cultura: “La consegna della struttura dovrebbe avvenire nel corso della prima metà di settembre”, “Personalmente non scarto l’idea di aprire anche al contributo dei privati”, “Quello che voglio precisare, tuttavia, è che mi riferisco ad attività che ‘accompagnino’ un percorso che, lo ripeto, deve avere al centro una gestione della struttura per mezzo delle associazioni”.

16 dicembre 2010: all’interno della conferenza stampa di Olivier Assayas, che è in Irpinia per il premio Camillo Marino alla carriera, nella sala consiliare del Comune di Avellino lo Zia Lidia Social Club prende la parola per informare le istituzioni presenti, tra cui il sindaco e l’assessore alla Cultura, che i firmatari del Progetto Eliseo a partire dalla loro convocazione da parte del sindaco del 26/11/09 si sono organizzati per poter gestire l’Eliseo, sono pronti a farlo, non posseggono semplici velleità di direzione artistica e desidererebbero essere contattati per definire l’attività della struttura. La stampa non scriverà di questo intervento.

25 giugno 2011: viene pubblicato che l’ex Eliseo verrà concesso nella sua totalità e gratuitamente al privato che si aggiudicherà la gara di evidenza pubblica per l’affidamento in gestione della struttura, facendosi carico dei costi di allestimento, valutati intorno a 400.000 euro, e dimostrando di avere la capacità economica di dare continuità alla gestione per almeno 15 anni, rinnovabili per altri 15.

È la fine del Progetto Eliseo? Eppure a favore delle associazioni sue firmatarie il Comune avrebbe dovuto compiere soltanto un ultimo e piccolo sforzo economico, perché non soltanto il Comune ma anche le associazioni stesse avevano disegnato la prospettiva di una partecipazione di privati nella gestione della struttura. Invece l’Amministrazione Comunale si sgrava delle sue ultime responsabilità. Ad uno sforzo a favore di un funzionamento culturale dell’edificio preferisce una soluzione comoda che non è affatto un modo di restituire l’Eliseo alla città. Una soluzione che è un passo falso a favore di un funzionamento cinematografaro standard dello stabile, a favore di una normalissima sala cinematografica, dalla normalissima programmazione, in una città che di normalissime sale cinematografiche, dalla normalissima programmazione, ne ha già 13. Il funzionamento che i suddetti firmatari avevano progettato per l’Eliseo era invece variegato, come quello del milanese Spazio Oberdan, del fiorentino Odeon, del romano Azzurro Scipioni, anche se spesso si è citato come modello il romano Nuovo Sacher, che, tranne che per la sua programmazione estiva in arena, c’entra pochissimo. Un funzionamento che soltanto chi ha una disinteressata passione per il Cinema e per l’Arte in genere, accompagnata da competenze, può garantire. Inoltre, che avrebbe tenuto davvero conto dei firmatari del Progetto Eliseo, l’Amministrazione Comunale lo aveva assicurato. Era soltanto una presa in giro? Dal fatto che il fondo Camillo Marino appena dopo la sua apertura fosse stato chiuso e dal fatto che l’apertura dell’Eliseo fosse stata più volte annunciata come immediata ma ogni volta smentita dai fatti, emerge che qualche disagio sulla questione Eliseo c’era. Qualche disagio nascosto. E sul quale vogliamo un chiarimento.

Roberto Gaita

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