"E i candidati sottoscrivono la lezione di don Sturzo" pag.4 del Corriere dell'Irpinia

19.05.2013 12:00

Il manuale del buon politico scritto nel 1948 da Luigi Sturzo come modello di riferimento per una sapiente linea politica e amministrativa

è stato l'oggetto di analisi e discussione del confronto promosso dal movimento Irpino per il Bene Comune, tra gli otto candidati in corsa alla carica di sindaco al comune di Avellino.

"Scelte politiche e programmatiche, nuove e concrete, sono quelle che chiediamo ai candidati- ha incitato  Elena Iannaccone, presidente del movimento.

Antonio Caputo componente dello stesso movimento, ha sottolineato l’importanza del confronto, “a prescindere dall'appartenenza politica, ma seguendo linee direttrici del cattolicesimo, che possono solo essere

faro illuminante per una sana, sapiente e cristallina gestione amministrativa”.

«Le dieci prescrizioni contenute nel decalogo di Sturzo - afferma il candidato Pdl  Nicola Battista  - sono importanti e fondamentali per chi si appresta ad amministrare e lo vuole fare

in modo egregio. Ma credo che sia basato anche sul fatto che che alcuni principi fanno parte o anche non parte del nostro bagaglio morale ed etico».

Il candidato di Scelta civica  Virgilio Cicalese ritiene il dialogo strumento necessario per colmare la distanza tra cittadino e istituzioni. «La mia esperienza di primario nel settore pubblico, iniziata tanti anni fa, impegnandomi professionalmente ed umanamente in una tangibile vicinanza a tutti i pazienti, senza distinzioni e facendomi interprete dei loro disagi, mi aiuterà senza dubbi nel' interpretare e carpire realmente e fattivamente le vere istanze del territorio e dei suoi cittadini».

Paolo Foti  (Pd) afferma che il decalogo in apparenza può apparire uno strumento scontato, invece è "fondamentale, condivisibile, tanto dao sottoscriverlo punto per punto. «Infatti

l'amministratore ha il compito di dover riportare sobrietà, legalità, correttezza e trasparenza di atti e comportamenti. Inoltre è un errore pensare di essere indispensabile, perché la città

non ha bisogno di un uomo solo al comando , ma che sia in armonia e in contatto continuo con i cittadini».

Secondo Dino Preziosi (Udc), il decalogo con le sue norme dovrebbero rappresentare una condizione naturale ed indiscutibile per lo sviluppo dell'azione amministrativa.

«Legalità e trasparenza dovranno caratterizzare gli appalti, le delibere e i comportamenti, in modo da mettere al centro delle scelte il cittadino,

le sue esigenze, le sue aspettative e le sue richieste. Si possono realizzare opere d'oro ma se sono distanti e avulse dalle esigenze dei

cittadini, a quel punto, esse non servono più a niente".

E' la volta di  Giancarlo Giordano (Sel): “Condivido pienamente il decalogo di Sturzo, e li condivido punto per punto in ogni

suo aspetto. Ritengo che sia primario, per la città, realizzare dei discorsi e delle opere, che abbiano come priorità, le emergenze sociali,

interpellando i protagonisti dei vari mondi sociali e bisogna farlo concretamente, perché finora vi è stata incuria verso queste tematiche

così importanti. Sintetizzando meno Gigi D’Alessio e più servizi sociali ai cittadini».

Tiziana Guidi, Cinque Stelle, si sofferma in particolare sul punto nove del decalogo, che ritiene " per niente scontato e indispensabile per un riassetto della concezione politica moderna".«Il punto nove

del manuale di Luigi Sturzo attribuisce un grande valore al parere delle donne in politica, e mi dispiace che in questa campagna

elettorale io sia l'unica donna a concorrere in una società moderna alla poltrona di sindaco e che i miei colleghi non riconoscano

grande valore a questa affermazione.»

«Ho una formazione fortemente cattolico-cristiana e - afferma Gianluca Festa  candidato della lista Davvero - concordo con la linea di Sturzo che prescrive una gestione amministrativa trasparente,

corretta e veritiera. Infatti la famosa ricerca della verità professata dalla Chiesa deve essere applicata, tramite la chiarezza e l'onestà

di atteggiamenti, alla gestione della città».

L'intervento di  Sergio Trezza ( Movimento civico per Avellino ) è imperniato esclusivamente sulla ripartizione omogenea delle somme riservate alle politiche sociali. “Ritengo, avendo

avuto anche la delega alle politiche sociali, che si possa fare una buona politica del welfare risparmiando, ma anche dando ai cittadini risposte serie e concrete alle gravi istanze

che ci vengono dal tessuto sociale della nostra città".

 

Michela Della Rocca cfr. https://www.corriereirpinia.it/public/corriere/fck_uploads/file/Edizioni_PDF/20130520/20130520235434_Edizione_19_05_2013.pdf

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