L’AMBIENTE nella D.S.C.

15.06.2014 14:27

 Il MIBC spesso organizza incontri pubblici di riflessione. Non si può trascurare al centro di un dibattito sui territori la salvaguardia dell'ambiente, un bene collettivo che richiede una comune responsabilità sia a livello mondiale, sia nazionale, sia regionale, sia locale. A livello internazionale apprezziamo il ruolo dell’associazione culturale Greenaccord Onlus da anni impegnata per la salvaguardia del creato, ritenendo che “ecologia” riguarda sia la salvaguardia ed il rispetto della natura (ecologia ambientale), sia il rispetto dell’equilibrio dei processi psico-cognitivi, linguistici e comportamentali dell’individuo (ecologia mentale). Nel nostro Paese gli italiani hanno scelto, con il referendum del giugno 2011, che l’acqua sia pubblica. Inoltre il NO al nucleare è stato lungimirante: fino a quando non si proverà lo smaltimento efficace dei rifiuti tossici sarà bene puntare sulle energie rinnovabili che non pregiudicano le risorse naturali per le generazioni sia presenti sia future. Purtroppo, la nostra regione Campania vive la triste realtà nota come “terra dei fuochi”, ed Avellino vive i problemi dell’ex Isochimica, ancora in attesa di una bonifica. La soluzione qual è? Di sicuro evitare di puntare su investimenti sbagliati. Come potrebbe accadere nella nostra Irpinia se si decidesse di preferire le trivellazioni petrolifere al rilancio dell’agricoltura e dell’enogastronomia locale.  La nostra è una terra a rischio sismico e se si punta sul petrolio si avrà presto l’inquinamento delle falde acquifere.

I gravi problemi ecologici richiedono un effettivo cambiamento di mentalità che induca ad adottare nuovi stili di vita ispirati alla sobrietà, alla temperanza, all'autodisciplina, sul piano personale e sociale. Bisogna uscire dalla logica del mero consumo e promuovere forme di produzione agricola e industriale che rispettino l'ordine della creazione e soddisfino i bisogni primari di tutti. Per noi cristiani impegnati nella società il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa non può restare lettera morta. Il capitolo 10 di questo testo pubblicato dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace si intitola proprio “Salvaguardare l’ambiente”. Anche Benedetto XVI nell’enciclica sociale “Caritas in veritate” al capitolo 4 parla dell’ambiente tenendo conto dei diritti e doveri per lo sviluppo dei popoli: “C'è spazio per tutti su questa nostra terra: su di essa l'intera famiglia umana deve trovare le risorse necessarie per vivere dignitosamente, con l'aiuto della natura stessa, dono di Dio ai suoi figli, e con l'impegno del proprio lavoro e della propria inventiva. Dobbiamo però avvertire come dovere gravissimo quello di consegnare la terra alle nuove generazioni in uno stato tale che anch'esse possano degnamente abitarla e ulteriormente coltivarla. (…) la protezione dell'ambiente, delle risorse e del clima richiede che tutti i responsabili internazionali agiscano congiuntamente e dimostrino prontezza ad operare in buona fede, nel rispetto della legge e della solidarietà nei confronti delle regioni più deboli del pianeta. Uno dei maggiori compiti dell'economia è proprio il più efficiente uso delle risorse, non l'abuso (…).Per salvaguardare la natura non è sufficiente intervenire con incentivi o disincentivi economici e nemmeno basta un'istruzione adeguata. Sono, questi, strumenti importanti, ma il problema decisivo è la complessiva tenuta morale della società”.

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