"L'incontro. Presentato il Comitato Irpino per bene comune. Laici-cattolici, <<Pungolo alla politica ma non presentiamo liste al Comune>> da Ottopagine p.2

21.12.2012 16:55

Nessun portavoce, ma cittadini comuni, cristiani e laici, impegnati sul sociale e con la voglia di far cambiare rotta alla politica, ai politici. Hanno sottoscritto la carta degli intenti che si basa su alcuni capisaldi: credibilità, buonsenso, concretezza, condivisione, equilibrio, partecipazione, responsabilità, rispetto, servizio e umanesimo. Soprattutto rilettura e confronto sulla dottrina della chiesa e sull'impegno dei cattolici nella politica. Che esiste, concreto, nessun fuga, per intenderci, da un mondo oggi "fuori rotta e confuso". E senza alcuna contraddizione si presenta per il dopo elezioni, non per <<partecipare alla competizione elettorale>>. Ci sono temi che saranno affrontati insieme nei prossimi incontri insieme a Gerardo Salvatore o il professore Turco o Mirella [Napodano] o Marisa Pastena o Elena Iannaccone tanto per fare qualche nome e delineare i connotati di un movimento che già nella prima uscita ufficiale sorprende tutti, al Circolo della Stampa, per la partecipazione e la vivacità del dibattito che pone, fisicamente, i colleghi della stampa sul tavolo degli oratori e gli esponenti del movimento tra il pubblico. Cambiare prospettiva per affrontare sotto diversi aspetti, soprattutto culturali, il disagio dei cattolici e dei laici verso il mondo politico. Comportamenti sbagliati e mancate risposte ai bisogni quotidiani, alle vere esigenze e soprattutto alla promozione del bene comune. Valori ed etica da recuperare, ma non solo per rimettere in discussione il primato della politica. Il Movimento, come scrivono i promotori nella premessa della Carta degli intenti, vuole essere una presenza attiva e responsabile nel tessuto sociale, culturale e politico della società Irpina, nel solco del cattolicesimo sociale e democratico. E se i partiti hanno perso sensibilità e radicamento anche culturale, il movimento avvia anche una sorta di scuola di formazione politica, immaginando luoghi e situazioni per poter elaborare progetti nuovi sul territorio. Un programma ideale ambizioso che li porta ad aprirsi nel confronto con tutti, al di là di appartenenze e convinzioni. Non sarà facile. Ma dalla prima uscita si avverte una forte passione, sensibilità e partecipazione per una <<nuova e buona politica>>.

(brugue)

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